martedì 3 dicembre 2013

Musica Poetica 4

Le confiteor de l'Artiste, di Baudelaire 

Per questo post devo ringraziare una persona straordinaria che ho conosciuto in questi giorni in un luogo pieno di magia. Non pensavo fosse ancora possibile l'esistenza di persone simili e questo ragazzo mi ha proprio conquistato. A lui devo un miglioramento delle mie conoscenze di Parigi e Baudelaire, di cui mi ha proposto questa poesia che poi ha tradotto lui stesso in modo direi eccellente. Adesso é la mia preferitaGrazie mille Nicolò.



Caspar David Friedrich: Der Mönch am Meer, 1808-1809

Le Confiteor de l'Artiste
Que les fins de journées d’automne sont pénétrantes ! Ah ! pénétrantes jusqu’à la douleur ! car il est de certaines sensations délicieuses dont le vague n’exclut pas l’intensité ; et il n’est pas de pointe plus acérée que celle de l’Infini.Grand délice que celui de noyer son regard dans l’immensité du ciel et de la mer ! Solitude, silence, incomparable chasteté de l’azur ! une petite voile frissonnante à l’horizon, et qui par sa petitesse et son isolement imite mon irrémédiable existence, mélodie monotone de la houle, toutes ces choses pensent par moi, ou je pense par elles (car dans la grandeur de la rêverie, le moi se perd vite !) ; elles pensent, dis-je, mais musicalement et pittoresquement, sans arguties, sans syllogismes, sans déductions. Toutefois, ces pensées, qu’elles sortent de moi ou s’élancent des choses, deviennent bientôt trop intenses. L’énergie dans la volupté crée un malaise et une souffrance positive. Mes nerfs trop tendus ne donnent plus que des vibrations criardes et douloureuses. Et maintenant la profondeur du ciel me consterne ; sa limpidité m’exaspère. L’insensibilité de la mer, l’immuabilité du spectacle me révoltent… Ah ! faut-il éternellement souffrir, ou fuir éternellement le beau ? Nature, enchanteresse sans pitié, rivale toujours victorieuse, laisse-moi ! Cesse de tenter mes désirs et mon orgueil ! L’étude du beau est un duel où l’artiste crie de frayeur avant d’être vaincu. 


Traduzione:
La Confessione dell'Artista
"Oh, come sono penetranti le giornate d'autunno! Ah! Penetranti fino al dolore! Poiché è di certe sensazioni deliziose che il vago non esclude l'intensità; e non c'è punta più acuminata dell'Infinito.
Grande delizia gode colui che annega il suo sguardo nell'immensità del cielo e del mare! Solitudine, silenzio, incomparabile castità dell'azzurro! Una piccola vela che rabbrividisce all'orizzonte e che, per la sua piccolezza e il suo isolamento imita la mia irrimediabile esistenza, melodia monotona dell'onda, in cui tutte le cose pensano attraverso di me o io penso per mezzo di loro (perché è nella grandezza della fantasticheria che il mio io si perde!); esse pensano, io dico, ma musicalmente e pittorescamente, senza arguzie, senza sillogismi, senza deduzioni.
Tuttavia, questi pensieri, che escono da me e che si slanciano, diventano ben presto troppo intensi. L'energia nella voluttà crea una malessere e una sofferenza reali. I miei nervi troppo tesi non danno che vibrazioni rumorose e dolorose.
E ora la profondità del cielo mi costerna; la sua limpidezza mi esaspera. L'insensibilità del mare, l'immutabilità dello spettacolo mi rivoltano... Ah! Bisogna eternamente soffrire o fuggire eternamente il bello? Natura, incantatrice senza pietà, rivale sempre vittoriosa, lasciami! Cessa di tentare i miei desideri e il mio orgoglio! Lo studio del bello è un duello in cui l'artista grida di terrore prima di essere vinto."




Sergei Rachmaninoff, Concerto n. 2: primo movimento (Moderato)

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