mercoledì 27 novembre 2013

Musica Poetica 3

Spleen, di Charles Baudelaire, da "I fiori del male"

Friedrich, "Paesaggio invernale con chiesa"

Testo:

Quand le ciel bas et lourd pèse comme un couvercle
Sur l'esprit gémissant en proie aux longs ennuis,
Et que de l'horizon embrassant tout le cercle
Il nous verse un jour noir plus triste que les nuits;


Quand la terre est changée en un cachot humide,
Où l'Espérance, comme une chauve-souris,

S'en va battant les murs de son aile timide
Et se cognant la tête à des plafonds pourris;

Quand la pluie étalant ses immenses traînées
D'une vaste prison imite les barreaux,
Et qu'un peuple muet d'infâmes araignées
Vient tendre ses filets au fond de nos cerveaux,

Des cloches tout à coup sautent avec furie
Et lancent vers le ciel un affreux hurlement,
Ainsi que des esprits errants et sans patrie
Qui se mettent à geindre opiniâtrément.


- Et de longs corbillards, sans tambours ni musique,
Défilent lentement dans mon âme; l'Espoir,
Vaincu, pleure, et l'Angoisse atroce, despotique,
Sur mon crâne incliné plante son drapeau noir.




Traduzione:
Quando, come un coperchio, il cielo pesa greve 

Sull'anima gemente in preda a lunghi affanni, 

E in un unico cerchio stringendo l'orizzonte 

Riversa un giorno nero più triste delle notti; 



Quando la terra cambia in un'umida cella, 

Entro cui la Speranza va, come un pipistrello, 
Sbattendo la sua timida ala contro i muri 
E picchiando la testa sul fradicio soffitto; 

Quando la pioggia stende le sue immense strisce 
Imitando le sbarre di una vasta prigione, 
E, muto e ripugnante, un popolo di ragni 
Tende le proprie reti dentro i nostri cervelli; 

Delle campane a un tratto esplodono con furia 
Lanciando verso il cielo un urlo spaventoso, 
Che fa pensare a spiriti erranti e senza patria 
Che si mettano a gemere in maniera ostinata. 


- E lunghi funerali, senza tamburi o musica, 
Sfilano lentamente nel cuore; la Speranza, 
Vinta, piange, e l'Angoscia, dispotica ed atroce, 
Infilza sul mio cranio la sua bandiera nera.



Rachmaninov, Prelude in c sharp minor, Josef Hofmann

In questo caso l'accostamento è stato facile: il suono delle campane così cupo, vivo e vibrante nella poesia di Baudelaire è perfettamente ripreso da Rachmaninov, che sembra davvero ricreare questa atmosfera chiusa e soffocante nelle incalzanti note del suo preludio. Tale è la sintonia dei due autori che, per me, non è possibile staccare un'opera dall'altra. Al pensiero di una, l'altra risponde.

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