mercoledì 8 maggio 2013

Il Finto Stanislao - Maratona Verdi 2013 - XIV

O "Un Giorno di Regno"


Storia e caratteristiche
Dramma giocoso in due atti, non è proprio nelle corde di Verdi, tanto chè non lo si può proprio definire un'opera riuscita. Sulle scene per la prima volta alla Scala nel 1840 non ottenendo molto successo, viene poi messa ripresa poche volte. 
Libretto di Romani rielaborato poi dal Solera
Durata 1 ora e 50 min. circa. 

Con  l'Oberto conte di San Bonifacio Verdi ottiene un successo, così Merelli - impresario del La Scala - gli commissiona un’opera buffa. 
Il 1840 segna per Verdi l’inizio di una nuova carriera in collaborazione col teatro milanese - che durerà per cinque anni, sino alla sfortunata Giovanna d'Arco - e l’inizio di un periodo di disagi, sofferenze e lutti. Margherita, sua moglie, muore improvvisamente in giugno per encefalite. Distrutto dal dolore chiede la rottura del contratto per Un giorno di regno, ma non gli viene concessa ed il povero Verdi si vede costretto a comporre un’opera buffa che non s’intonava certo al suo stato d’animo. 


Drammatis Personae
Il cavalier Belfiore, sotto il nome di Stanislao di Polonia - baritono
Il barone di Kelbar - basso
La marchesa Del Poggio, giovane vedova, nipote del barone e amante del cavaliere - soprano
Giulietta di Kelbar, figlia del barone e amante di Edoardo - mezzosoprano
Edoardo di Sanval, giovane ufficiale - tenore
Il signor Della Rocca, tesoriere degli stati di Bretagna, zio di Edoardo - basso
Il conte Ivrea, comandante di Brest - tenore
Delmonte, scudiero del finto Stanislao - tenore
Camerieri e cameriere, vassalli del barone

Ambientazione ed epoca:  Castello di Kelbar in Brest. Estate del 1733.


Trama
(Atto I) Al castello si stanno festeggiando le imminenti nozze di Giulietta, figlia del barone di Kelbar, con il tesoriere, il signor La Rocca, e quelle della marchesa del Poggio, nipote del barone, con il conte di Ivrea; inoltre, è ospite del castello Stanislao, re di Polonia. In realtà, non si tratta del vero re, ma del cavaliere di Belfiore che viaggia sotto mentite spoglie per consentire al vero re di giungere incolume a Varsavia. La marchesa, però, riconosce nel finto re il cavaliere da lei amato. Anche Giulietta si lamenta di dover sposare il vecchio tesoriere, mentre ama riamata il nipote di questi, il giovane Edoardo. Il cavaliere di Belfiore vuole convincere La Rocca ad accettare un ministero in Polonia e, affinché non sposi la marchesa, gli propone le nozze con l'illustre principessa Ineska. La Rocca è intenzionato a sottoscrivere le proposte del re e prende tempo per firmare il contratto di nozze che gli sottopone il barone, quindi disdice la promessa di matrimonio, causando le ire del barone, che si placa solamente di fronte alla collera del re. 
(Atto II) il cavaliere di Belfiore, per fare in modo che il barone acconsenta alle nozze di Giulietta con Edoardo, spinge La Rocca ad assegnare al nipote una rendita. Poco dopo, la marchesa incontra il cavaliere e lo prega di rivelarsi per impedire le sue nozze con il conte d'Ivrea, ma le ragioni politiche glielo impediscono. Il finto re è in procinto di partire insieme con il nuovo scudiero Edoardo, quando giunge un dispaccio che annuncia l'arrivo del vero Stanislao a Varsavia e la nomina del cavaliere a maresciallo, permettendo, così, il lieto fine.

Spartito qui.
Libretto in versione web
Qualche info in più qui.


Per il poco successo dell'opera in questione, si hanno poche informazioni nonché curiosità...
perciò a Mercoledì prossimo!




Nessun commento:

Posta un commento

Lascia il tuo commento! :)

Print Friendly Version of this pagePrint Get a PDF version of this webpagePDF