mercoledì 6 febbraio 2013

Traviata - Maratona Verdi - III

Avviso per la prima mondiale de La traviataEd eccoci arrivati al terzo appuntamento con la maratona Verdi! Stasera vi proponiamo una presentazione di Traviata, opera che, devo dire, rientra nelle mie più assolute preferenze. E' stata la prima rappresentazione teatrale che abbia mai visto (era il 2003 e all'epoca avevo otto anni, gia da tempo "strimpellavo" il pianoforte a casa e quindi già ero a stretto contatto con la musica, ma ancora non ero stata a teatro) e ricordo che mia zia aveva regalato due biglietti della prima a mia madre, che con mia grande gioia decise di portare me con lei. Seppur io non possa vantarmi di una grande memoria, non dimenticherò mai quell'esperienza così grandiosa: la sala del Carlo Felice gremita di persone estremamente eleganti, le luci soffuse, l'orchestra così imponente e piena di strumenti che allora non conoscevo e che mi parevano terribilmente buffi ed affascinanti, l'ampio palco che dominava la scena.... E poi i cantanti. In particolare il soprano che interpretava Violetta. Quella era in assoluto la primissima volta che sentivo dal vivo delle voci tanto potenti e pure, espressive ed avvolgenti. (Ricordo che ero rimasta così impressionata dal volume del suono di quelle voci, che durante una pausa avevo chiesto alla mamma dove fossero i microfoni e come mai non ero riuscita a vederli :)) Quella musica mi era proprio entrata dentro e, posso dire con anche una puntina di orgoglio, non mi ha mai abbandonata. Da quella fatidica serata la Traviata è diventata la mia opera preferita, quella di cui conosco libretto e musica a memoria, quella che ascolto piu spesso mentre sono a casa, quella che di più mi conforta nei momenti di stanchezza, quella che di più mi soddisfa (la mia versione preferita è quella interpretata dal meraviglioso Di Stefano nel ruolo di Alfredo Germont e dalla divina Callas nei panni di Violetta, ma come dire, è come andare sul sicuro- sempre della serie "ti piace vincere facile?").

<-- Certo però nemmeno questa interpretazione dev'essere stata male, no? :)
Al di fuori di questa "piccola" digressione personale, la Traviata è un'opera in tre atti di Verdi su libretto di Franceso Maria Piave che ed è tratto dal dramma La Dame aux camélies di Alexandre Dumas figlio.La prima rappresentazione fu nel 1853 nel Teatro la Fenice di Venezia,ma a causa di diversi fattori sfavorevoli legati all'epoca (l'argomento oggetto di scandalo per la sua scabrosità, interpreti non all'altezza, ecc...) si rivelò un vero e proprio insuccesso- elemento che caratterizza la maggior parte dei grandi capolavori innovatori non compresi subito dalla folla. Ma dall'anno seguente l'opera riscosse il suo meritato successo. La vicenda si svolge più o meno nel 1850 (il primo atto succede in agosto, il secondo in gennaio, il terzo in febbraio) a Parigi e nella campagna dei dintorni della capitale francese.
I personaggi sono:
VIOLETTA VALÉRY (Soprano)
FLORA BERVOIX (Mezzosoprano)
ANNINA (Mezzosoprano)
ALFREDO GERMONT (Tenore)
GIORGIO GERMONT, suo padre (Baritono)
GASTONE, Visconte de Letorières (Tenore)
BARONE DOUPHOL (Baritono)
MARCHESE D’OBIGNY (Basso)
DOTTORE GRENVIL (Basso)
GIUSEPPE, servo di Violetta (Tenore)
DOMESTICO di Flora (Basso)
COMMISSIONARIO (Basso)

Scene di opere nelle figurine Liebig.

 I Atto:  Dopo un profondo e toccante preludio , il sipario si apre mostrando un elegante salone della casa parigina di Violetta Valery, dove lei, donna di mondo, attende gli invitati. In breve questi sopraggiungono. Violetta saluta tra gli altri, il Marchese d'Obigny, Flora Bervoix e il visconte Gastone de Letorières, che le presenta Alfredo Germont, spiegandole che è un suo grande ammiratore e che durante la sua recente malattia si era recato spesso nella sua casa per ricevere notizie. Dopo aver chiesto spiegazioni per il comportamento ammirevole di Alfredo, Violetta rimprovera il suo protettore, il Barone Douphol, di non aver avuto la stessa sollecitudine del giovane; il Barone, irritato, mostra il suo disappunto a Flora. Poco dopo Alfredo, seppur inizialmente riluttante, propone un brindisi , al quale si unisce subito Violetta, seguita dagli altri invitati, che cantano gioiosamente le lodi del vino e dell'amore.
Si ode quindi della musica provenire dalle altre stanze; Violetta invita gli ospiti a recarsi nella sala accanto. Uscendo, però, si sente male. Sedendosi, invita gli ospiti ad avviarsi e promette di raggiungerli subito. Guardandosi allo specchio, Violetta nota il suo pallore e allo stesso tempo si accorge di Alfredo, che si è trattenuto ad aspettarla. Egli la rimprovera per aver trascurato la sua salute e poi confessa di amarla. Colpita, Violetta chiede da quanto egli l'ammiri. Alfredo risponde che l'ama da un anno, dalla prima volta in cui l'ha vista felice, . Incapace di provare vero amore, Violetta propone una semplice amicizia, ma quando Alfredo sta per allontanarsi gli porge un fiore, invitando il giovane a riportarglielo il giorno seguente. Alfredo si allontana felice. Intanto giungono dalla stanza vicina gli ospiti che prendono congedo da Violetta, ringraziandola per la bella e allegra serata Ormai sola, Violetta nota con incredibile sorpresa che le parole di Alfredo l'hanno scossa . Incerta, decide infine di continuare a vivere come ha sempre fatto, come una cortigiana e di rinunciare ad essere finalmente amata seriamente.

II Atto:  Alfredo è contento della sua vita con Violetta (De’ miei bollenti spiriti), quando sopraggiunge Annina, la domestica di lei. Interrogata da Alfredo, ella ammette di essere stata a Parigi per vendere tutti i beni della sua padrona coi quali poter pagare le spese di mantenimento della casa. La somma ammonta a 1.000 luigi e Alfredo promette di andare lui stesso a sistemare gli affari e raccomanda ad Annina di non far parola del loro dialogo con Violetta. Una volta solo, Alfredo si incolpa per la situazione finanziaria (Oh mio rimorso! Oh infamia!).

Scene di opere nelle figurine Liebig.

Violetta entra in scena ed il suo cameriere, Giuseppe, le porge una lettera di invito per quella sera ad una festa presso il palazzo di Flora. Subito dopo Giuseppe annuncia la visita di un signore. Violetta ordina di farlo entrare, credendolo il suo avvocato. È invece Giorgio Germont, il padre di Alfredo, che l'accusa duramente di voler spogliare Alfredo delle sue ricchezze. Violetta allora gli mostra i documenti che provano la vendita di ogni suo avere per mantenere l'amante presso di lei ed il vecchio signore capisce la situazione. Pur convinto dell'amore che lega Violetta al figlio, egli le chiede un sacrificio per salvare il futuro dei suoi due figli. Germont spiega che ha anche una figlia e che Alfredo, se non torna subito a casa, rischia di mettere in pericolo il matrimonio della sorella (Pura siccome un angelo). Violetta così propone di allontanarsi per un certo periodo da Alfredo; ma non basta e il vecchio Germont le chiede di abbandonarlo per sempre. Violetta, senza parenti né amici e provata dalla tisi, non può accettare. Germont le fa allora notare che quando il tempo avrà cancellato la sua avvenenza (Un dì quando le veneri), Alfredo si stancherà di lei, che non potrà trarre nessun conforto, non essendo la loro unione benedetta dal cielo. Stremata, Violetta accetta di lasciare Alfredo.

Scene di opere nelle figurine Liebig.

Rimasta sola, Violetta scrive dapprima al barone Douphol, poi ad Alfredo per annunciargli la sua decisione di lasciarlo; non appena terminata la lettera, Alfredo entra agitato perché ha saputo della presenza del padre. Propone a Violetta di andare a conoscerlo ma lei, dopo essersi fatta giurare l'amore di Alfredo (Amami Alfredo), fugge. Alfredo si insospettisce della fuga di Violetta, e quando vede la lettera sul tavolo, capisce che lei è alla festa, e, infuriato, decide di recarsi anche lui a casa di Flora, nonostante le suppliche del padre (Di Provenza il mar, il suol).
http://www.mazzate.com/wordpress/christian/opera/traviata/traviata-offesa.jpg



Alla festa a casa di Flora Bervoix si vocifera della separazione di Violetta e Alfredo. Durante i festeggiamenti per il carnevale, Alfredo arriva per cercare Violetta, e successivamente Violetta arriva accompagnata dal barone. Alfredo, giocando, insulta in modo indiretto Violetta, scatenando l'ira del barone, che lo sfida ad una partita di carte. Il barone perde ed Alfredo incassa una grande somma. Violetta chiede un colloquio con Alfredo, durante il quale lo supplica di andare via e, mentendogli, dice di essere innamorata del Barone. Alfredo, sdegnato, chiama tutti gli invitati (Or testimon vi chiamo che qui pagata io l'ho), e getta una borsa di denaro ai piedi di Violetta, che sviene in braccio a Flora. Tutti inveiscono contro Alfredo, e arriva il padre che lo rimprovera del fatto. Il barone decide di sfidare a duello Alfredo. 
III Atto:  La scena si svolge nella camera da letto di Violetta. La tubercolosi si fa più acuta e ormai il dottor Grenvil rivela ad Annina che Violetta è in fin di vita. Violetta, sola nella sua stanza, rilegge una lettera che custodiva vicino al petto, nella quale Giorgio Germont la informava di aver rivelato la verità ad Alfredo e che il suo amato, in viaggio in un paese lontano, sta tornando da lei. Verdi accompagna il parlato della protagonista con un violino solista che accenna il canto d'amore di Alfredo del primo atto Di quell'amor ch'è palpito. Violetta sa che è troppo tardi ed esprime la sua disillusione nella romanza Addio, del passato bei sogni ridenti.
Per contrasto, all'esterno impazza il carnevale. Annina porta una buona notizia: è arrivato Alfredo, che entra, abbraccia Violetta e le promette di portarla con sé lontano da Parigi (Parigi, o cara...). Giunge anche Giorgio Germont, che finalmente manifesta il suo rimorso. Violetta chiama a sé Alfredo e gli lascia un medaglione con la sua immagine, chiedendogli di ricordarsi sempre di lei. Per un momento Violetta sembra riacquistare le forze, si alza dal letto, ma subito cade morta sul canapè.

(Se vi interessasse leggere il libretto, potete trovare qui la versione in pdf e qui una versione su internet.)
Nel concludere il post, condivido con voi un brano tratto dal II volume della raccolta dedicata al maestro Verdi, in onore del bicentenario della sua nascita, di Sandro Cappelletto, che la mia collega autrice così gentilmente mi ha fatto leggere: 

"[...] In un "racconto discofonico" degli anni 30 del Novecento (siamo agli albori della musica riprodotta), il musicista e autore teatrale Ermete Liberati fa raccontare così a Dinetta, donna del popolo vispa e curiosa, schietta nella sua parlata lombarda, il primo atto di La Traviata:
« Se una donna ci vuole bene al suo fidanzato ci strilla forte in faccia: "Amami Alfredo, amami come io t'amo". Te capì? Insomma, perchè lei pensa: "Chi lo sa, se ce lo dico in musica, mi dà più retta". e così quella che io cantavo prima è La Traviata di Giuseppe Verdi. L'è quella che al primo atto l'è tutta una conversasion. C'è la signora Violetta che si fa fresco col ventaglio, mentre l'è lì che la parla con quell'altro, e tutto in un momento vien dentro il tenore, che l'è l'Alfredo. Lei, appena lo vede dice: "oh Dio, chr bel giovane". Combinasione anche lui quando l'a vista, fa:"Ah Madonna, che bella ragazza!" Poi c'è la presentazione. Lui ci dice: "Tanto piacere" e lei risponde:" Ma no prego, il piacere è tutto mio", e Alfredo allora: "Ma no, prego , è proprio mio, tant'è vero... che sono un po' timido... ma ci vorrei dire una cosa". "Eh, ma dica, dica pure, non faccia i complimenti". "Insomma , appena l'hovista mi è piaciuta e se anche lei fosse dello stesso parere, insomma si potrebbe combinare qualcosa...»
Queste parodie non avevano, in Italia, confini geografici, conferma ulteriore della popolarità delle creazioni verdiane. E popolare non significa banale, sciatto, mediocre. Verdi, nella sua raggiunta maturità, è ormai in grado di realizzare il desiderio di ogni artista: balzare in groppa alle attese del pubblico ed esprimere a tutti, da tutti venendo compreso, quanto ha da dire, senza tradire se stesso"
[Sandro Cappelletto, Le battaglie del Genio, vol. II]


Nell'augurarvi una buona serata, vi ricordo che quest'anno Traviata sarà eseguita al Carlo Felice a Maggio e che la prima sarà il 18! Buona serata a tutti e a presto!

Ginevra

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